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«Non confuterò l'antisemitismo, cosa che è stata fatta mille volte ed è sempre vana. Chiedo semplicemente con quali sentimenti le persone istruite delle diverse nazioni si pongano nei confronti di questo spettro che si aggira tra i popoli, e che risposte ne traggano. Forse in futuro questo risulterà un curioso documento sulla condizione dello spirito umano nel 1893». E lo è, oltre 120 anni dopo, soprattutto alla luce o all'ombra di ciò che è successo nel secolo scorso e di ciò che minaccia sempre di succedere ancora, si chiami antisemitismo o intolleranza verso l'altro. Nell'articolo in prefazione Ezio Mauro traccia il senso di questo incombente eterno ritorno e ricostruisce in una bruciante analisi dell'esistente le fasi dei fatali esiti di ogni movimento irrazionale fondato sulla paura e sull'annullamento dell'umanità altrui: «esiste una scala nell'antisemitismo che è specifica ma rimanda un'eco per tutti i razzismi e le xenofobie: stigmatizzazione, conversione forzata, discriminazione, segregazione, espulsione, aggressione, sterminio». Bahr intervista politici, accademici, scrittori, artisti per chiarire le origini politiche, storiche, psicologiche dell'antisemitismo.